Dal dono gratuito dipende l'esistenza stessa di ciò che fa la società, cioè a dire la relazione sociale, sia particolare sia generalizzata.
La modernità si è compiaciuta di mostrare che il dono gratuito è uno degli eventi più rari nella vita umana.
Secondo una coscienza messa sull'avviso, nessun dono dovrebbe essere offerto come spettacolo. Non appena è offerto allo sguardo, il dono diventa precario e sospetto.
Tutto ciò che non viene donato va perduto.
Il dono, il vero dono è così: annientarsi sino all'ultima favilla.
I regali fatti agli amici non sono preda del fato: avrai soltanto le ricchezze che hai donato.
Perciò mi sembra che si debba coltivare l'arte del regalare anche alle cose belle che ci sono vicine e abituali, l'amore e la venerazione che riserviamo a quelle lontane e remote.
Amare, non è donare qualche cosa, ma soprattutto donare qualcuno. Tu amerai se ti donerai o se ti unirai interamente ai tuoi doni, anche i più materiali.
Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!
Nei migliori dei casi uno regala quello che gli piacerebbe per sé, ma di qualità lievemente inferiore.
Le persone che ci donano la loro piena confidenza credono per questo di avere diritto alla nostra. Ciò è un errore: coi regali non si acquistano diritti. La familiarità del superiore irrita, perché non può essere ricambiata.
Noi viviamo nella società del profitto. L'uomo investe ciò che è e ciò che ha per riavere aumentato ciò che investe. Nella società del gratuito invece l'uomo investe per partecipare e comunicare e il criterio per impegnarsi a produrre i beni per tutti è l'amore.
Noi tutti prendiamo più sul serio ciò che costa che non quello che è gratuito.
Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro.
Gratuità: la parola più scandalosa per questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all'asta.
Login in corso...