I regali fatti agli amici non sono preda del fato: avrai soltanto le ricchezze che hai donato.
La fortuna da troppo a molti, ma abbastanza a nessuno.
L'uva è rigonfia d'acqua, flagellata da continui acquazzoni; oste, ammesso che tu ne avessi voglia, non puoi vendere quest'anno il vino puro.
La fortuna dà troppo a molti, a nessuno abbastanza.
Ce ne sono dei buoni, alcuni sono mediocri, ma i più sono cattivi.
Perciò mi sembra che si debba coltivare l'arte del regalare anche alle cose belle che ci sono vicine e abituali, l'amore e la venerazione che riserviamo a quelle lontane e remote.
Tutto ciò che non viene donato va perduto.
Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!
Nulla si regala tanto generosamente quanto i propri consigli.
Dal dono gratuito dipende l'esistenza stessa di ciò che fa la società, cioè a dire la relazione sociale, sia particolare sia generalizzata.
La gente ricca riceve molti più regali di quella povera; e quello che deve proprio comprare, lo ha sempre molto più a buon prezzo.
Amare, non è donare qualche cosa, ma soprattutto donare qualcuno. Tu amerai se ti donerai o se ti unirai interamente ai tuoi doni, anche i più materiali.
Il dono, il vero dono è così: annientarsi sino all'ultima favilla.
Le persone che ci donano la loro piena confidenza credono per questo di avere diritto alla nostra. Ciò è un errore: coi regali non si acquistano diritti. La familiarità del superiore irrita, perché non può essere ricambiata.
Login in corso...