I regali fatti agli amici non sono preda del fato: avrai soltanto le ricchezze che hai donato.
Lascia che si veda il tuo piccolo difetto: un difetto, se nascosto, sembra molto più grave.
Se la fama giunge solo dopo la morte, che essa aspetti pure!
Lasciva è la mia pagina, ma onesta la vita.
Il povero, di solito, coltiva amicizie che non gli rendono nulla.
Tu osservi in un bassorilievo dei pesci, illustre opera di Fidia. Sommergili nell'acqua: nuoteranno.
Amare, non è donare qualche cosa, ma soprattutto donare qualcuno. Tu amerai se ti donerai o se ti unirai interamente ai tuoi doni, anche i più materiali.
Le persone che ci donano la loro piena confidenza credono per questo di avere diritto alla nostra. Ciò è un errore: coi regali non si acquistano diritti. La familiarità del superiore irrita, perché non può essere ricambiata.
Nulla si regala tanto generosamente quanto i propri consigli.
Tutto ciò che non viene donato va perduto.
Nei migliori dei casi uno regala quello che gli piacerebbe per sé, ma di qualità lievemente inferiore.
Perciò mi sembra che si debba coltivare l'arte del regalare anche alle cose belle che ci sono vicine e abituali, l'amore e la venerazione che riserviamo a quelle lontane e remote.
Certamente nemmeno il destinatario di un dono può esserne soddisfatto se chi lo concede sa di poterlo riprendere quando vuole.
Dal dono gratuito dipende l'esistenza stessa di ciò che fa la società, cioè a dire la relazione sociale, sia particolare sia generalizzata.
Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!
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