Mentre si ride, si pensa che ci sarà sempre tempo per la serietà.
Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
Credere significa liberare in se stessi l'indistruttibile, o meglio: liberarsi, o meglio ancora: essere.
Mai attirare l'attenzione! Starsene tranquilli, anche se si va contro ragione!
Il primo segnale dell'inizio della comprensione si manifesta con il desiderio di morire.
Tu puoi tenerti lontano dai dolori del mondo, sei libero di farlo e risponde alla tua natura, ma forse proprio questa tua astensione è l'unico dolore che potresti evitare.
Chi ride è malvagio solo per chi crede in ciò di cui si ride.
Ridere è il linguaggio dell'anima.
È cosa giusta, ponderata e nobile che, se malattia e dolore sono contagiosi, non vi sia nulla al mondo di così irresistibilmente contagioso come il riso e il buon umore.
Chi sa ridere è padrone del mondo.
Se non ci fossero le sofferenze degli altri a farci ridere, non rideremmo mai.
Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.
A che scopo dobbiamo vivere, se non per essere presi in giro dai nostri vicini e ridere di loro a nostra volta?
A volte penso che nel momento in cui uno ride, quello sia veramente un momento in cui si aprono le porte della percezione e l'Eternità entra in noi.
Il riso squassa il corpo, deforma i lineamenti del viso, rende l'uomo simile alla scimmia.
Penso che far ridere non sia la prima scelta di chiunque.