Ogni rivoluzione evapora, lasciando dietro solo la melma di una nuova burocrazia.
La forza che si oppone al destino è in realtà una debolezza. La dedizione e l'accettazione sono molto più forti.
Di una cosa sono convinto: un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
Tu sei destinato a un grande lunedì! ben detto, ma la domenica non finisce mai.
Le decisioni burocratiche sono timide come le ragazzine.
La giusta comprensione di una cosa e la incomprensione della stessa cosa non si escludono.
Quando il cittadino si rifiuta di obbedire, e l'ufficiale dà le dimissioni dal suo incarico, allora la rivoluzione è compiuta.
Una rivoluzione si fa, solo se si ha una cultura e delle idee.
Dicono che noi rivoluzionari siamo romantici. Si è vero lo siamo in modo diverso, siamo quelli disposti a dare la vita per quello in cui crediamo.
Non basta sganasciare la dirigenza politico-economico-social-divertentistica italiana. La rivoluzione deve cominciare in interiore homine. Occorre che la gente impari a non muoversi, a non collaborare, a non produrre, a non farsi nascere bisogni nuovi, e anzi a rinunziare a quelli che ha.
In tempi di rivoluzione un soldato non deve mai disperare di nulla quando ha perseveranza e coraggio.
La rivoluzione la intendo come una forza propulsiva, come il convergere di alcune situazioni storiche che determinano l'esplosione di tutte le valvole di sicurezza. La rivoluzione è un avvenimento che cambia il mondo.
Ogni grande impresa richiede passione e la rivoluzione richiede passione e audacia in grandi dosi.
Le rivoluzioni sono paragonabili ai letami più ributtanti che promuovono la crescita dei più bei vegetabili.
La rivoluzione del mondo, passa attraverso la rivoluzione dell'individuo.
Il guerrigliero è un riformatore sociale, il quale impugna le armi per rispondere all'irata protesta del popolo contro l'oppressore e lotta per cambiare il regime sociale colpevole di tenere i suoi fratelli inermi nell'ombra e nella miseria.