La più grande dispensatrice di elemosine è la vigliaccheria.— Friedrich Nietzsche
La più grande dispensatrice di elemosine è la vigliaccheria.
Ovunque la morale degli schiavi abbia il sopravvento, la lingua rivela una tendenza ad avvicinare l'una all'altra le parole "buono" e "stupido".
C'è da dubitare che un gran viaggiatore abbia trovato in qualche parte del mondo zone più brutte che nella faccia umana.
Come? L'uomo è soltanto un errore di Dio? O forse è Dio soltanto un errore dell'uomo?
Occorre sbarazzarsi del cattivo gusto di voler andare d'accordo con tutti. Le cose grandi ai grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili e le rarità ai rari.
I nostri difetti sono gli occhi attraverso i quali vediamo l'ideale.
La vigliaccheria reciproca mantiene la pace.
Detesto le persone che hanno un cane. Sono dei vigliacchi che non hanno il coraggio di mordere la gente da sé.
Come cento stolti non fanno un savio, così è improbabile che da cento vigliacchi esca una decisione eroica.
Non si è mai abbastanza coraggiosi, da diventare vigliacchi definitivamente.
Tutti gli uomini sarebbero dei vigliacchi se osassero.
Che cos'è che spinge una persona a detestarsi? Forse la vigliaccheria. Oppure l'eterna paura di vivere nell'errore, di non fare ciò che gli altri si aspettano.
Non era che un vigliacco e quella era la maggior sfortuna che un uomo potesse avere.
La morale coercitiva, esemplificata nel dovere coniugale e nell'autorità familiare, è la morale dei vigliacchi e degli impotenti incapaci di ottenere con l'amore ciò che essi cercano invano di ottenere con l'aiuto della polizia e della legislazione matrimoniale.
Quella rabbia che ti prende quando sei di fronte alla debolezza, alla vigliaccheria di qualcuno e riconosci, o hai paura di riconoscere, la tua debolezza, la tua vigliaccheria.