Friedrich Nietzsche offre una profonda riflessione sul rapporto materno, sottolineando come l'affetto di una madre verso suo figlio non sia semplicemente un sentimento altruistico ma piuttosto proiettato attraverso il bambino. Questa affermazione rivela che le affezioni familiari possono avere radici autoreferenziali, dove la figura materna investe se stessa e i suoi desideri di felicità nell'essere amata dal proprio figlio o nella realizzazione attraverso lui della sua propria proiezione ideale. Questa intuizione sposta il focus del discorso amoroso dalla mera espressione dei sentimenti all'esplorazione delle dinamiche interpersonali e dell'autoreferenzialità, aprendosi a interpretazioni più complesse sulle relazionalità.