Il buon insegnamento è per un quarto preparazione e tre quarti teatro.
Un amico è colui che sta dalla tua parte quando hai torto, non quando hai ragione. Perchè quando hai ragione sono capaci tutti.
Io vi dico che quando uno non sa la verità da per sé, è impossibile che altri gliene faccia sapere.
Dietro ogni problema c'è un'opportunità.
Infinita è la turba degli sciocchi, cioè di quelli che non sanno nulla!
La differenza che è tra gli uomini e gli altri animali, per grandissima che ella sia, chi dicesse poter darsi poco dissimile tra gli stessi uomini, forse non parlerebbe fuor di ragione.
Tutti quelli che fanno teatro, anche a livello amatoriale, sanno che in quell'ambiente si trova subito una famiglia.
E' un peccato che lo spettacolo non sia più sullo schermo, gli italiani ne avrebbero bisogno: non c'è più un varietà che unisce la famiglia. Tutte le sere la gente viene a teatro, anche se piove, anche se non trova il parcheggio, viene ed è felice.
L'esperienza teatrale mi ha aperto nuovi orizzonti, mi ha stimolato a sperimentare nuovi approcci e nuove idee nell'ambito della scultura stessa, in particolare per le opere di grandi dimensioni.
Il teatro è meraviglioso proprio in quanto mette in scena gli stati d'animo, coinvolge mantenendo nel contempo le distanze della vita vera. Il teatro è una scuola di emozioni come le fiabe per bambini.
Il palco è lo strumento degli attori.
Il teatro d'avanguardia è il teatro di domani: il guaio è che te lo fanno vedere oggi.
La vanità è essenzialmente spettacolo e teatro, due parole che rimandano all'atto del guardare, osservare, contemplare, ammirare: nessuno sarebbe vanitoso, nessuno anzi avrebbe alcuna ragione di manifestarsi nel minimo gesto, se non potesse vedersi e, soprattutto, essere visto.
Nel teatro, il regista è Dio, ma sfortunatamente gli attori sono atei.
A due anni mi portarono in scena dentro uno scatolone legata proprio come una bambola perché non scivolassi fuori. E così il mio destino fu segnato. Da "Pupatella" attraverso la poupée francese, divenni per tutti "Pupella" nel teatro e nella vita.
Se i greci realmente non davano alle donne il permesso di assistere agli spettacoli teatrali, fecero bene, almeno nei loro teatri si sarà potuto sentire qualche cosa.