La maggior salvezza che sia, è conoscere se stesso.
Non puoi insegnare niente a un uomo; puoi solo aiutarlo a scoprirlo in sé stesso.
Io vi dico che quando uno non sa la verità da per sé, è impossibile che altri gliene faccia sapere.
Non ho mai incontrato un uomo così ignorante dal quale non abbia potuto imparare qualcosa.
Che i Pitagorici avessero in somma stima la scienza de i numeri, e che Platone stesso ammirasse l'intelletto umano e lo stimasse partecipe di divinità solo per l'intender egli la natura de' numeri, io benissimo lo so, né sarei lontano dal farne l'istesso giudizio.
Parlare oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi.
Ormai solo un dio ci può salvare.
La salvezza dell'uomo è nelle mani dei disadattati creativi.
Impermanenti, soggette a cambiamento sono le cose composte. Esercitatevi con sollecitudine per la vostra salvezza.
Forse non saremo veramente salvi finché non impareremo a sentire, con una concretezza quasi fisica, che ogni nazione è destinata ad avere la sua ora e che non ci sono, in senso assoluto, civiltà maggiori o minori, bensì un succedersi di stagioni e fioriture.
L'uomo deve salvare se stesso con i propri sforzi, nessuno può fare per lui quel ch'egli deve fare per se stesso.
Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.
È una cosa strana. Quando ti accade di vedere il posto in cui saresti salvo, sei sempre lì che guardi da lontano.
A volte perdere quello che si voleva salvare può essere la vera salvezza.