La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.— Gandhi
La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
Se esiste un uomo non violento, perché non può esistere una famiglia non violenta? E perché non un villaggio? una città, un paese, un mondo non violento?
La critica salutare, ben informata ed equilibrata è l'ozono della vita pubblica.
Nel mangiare, dormire e nell'espletare altre funzioni fisiche, l'uomo non è diverso dalla bestia. Ciò che lo distingue da essa è il suo sforzo incessante di sollevarsene al di sopra sul piano morale.
Il mondo è tenuto insieme da vincoli d'amore e dedizione. La storia non registra i quotidiani episodi d'amore e dedizione. Registra solo quelli di conflitto e guerra. Gli atti d'amore e generosità sono molto più frequenti dei conflitti e delle dispute.
La semplicità è l'essenza dell'universalità.
Il progresso della civiltà si misura dalla vittoria del superfluo sul necessario.
Ogni progresso è basato sull'universale desiderio, innato in ogni organismo, di vivere meglio di quanto consentano le sue entrate.
Tutto ciò che è umano deve retrocedere se non progredisce.
Il progresso non consiste nel rimpiazzare una teoria sbagliata con una giusta, ma nel rimpiazzare una teoria sbagliata con una sbagliata in maniera più sottile.
Niente può avere come destinazione qualcosa di diverso dalla sua origine. L'idea opposta, l'idea del progresso, è veleno.
Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta.
Il progresso ha i suoi svantaggi; di tanto in tanto esplode.
Ogni progresso della civiltà è stato denunciato come innaturale quando era ancora recente.
Il progresso è innegabile. Ora anche gli ignoranti sono laureati.
Il progresso, la più ingegnosa e più crudele tortura dell'umanità.