Tutti i progressi della civiltà sono regressi dell'individuo.— Carlo Michelstaedter
Tutti i progressi della civiltà sono regressi dell'individuo.
Un'idealità raggiunta perde ogni fascino.
Come una macchia all'estremità della cornea che si vede sempre quando non la si guarda e a chi la vuol guardare sfugge la vita non si può né fuggire né possedere... se non che uno voglia chiuder gli occhi per sempre.
Il filosofo non riposa, non vive quoquo modo secondo i dettami del rito questa vita, nella speranza d'un'altra eterna in Dio, ma vuole la sua propria vita libera, la vita della conoscenza.
Il diritto di vivere non si paga con un lavoro finito, ma con un'infinita attività.
Chi teme la morte è già morto.
Non vi è miglior prova del progresso della civiltà che quella del progresso della cooperazione.
Il progresso è impossibile senza cambiamento e chi non può cambiare idea non può cambiare nulla.
Ogni progresso è dovuto agli scontenti. Le persone contente non desiderano alcun cambiamento.
C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti.
Dolorosissimo ritratto del progresso: un leone, abituato alla cattività e restituito alla savana, si mette ad andare su e giù come davanti alle sbarre.
Ecco il mio motto: progresso costante. Se Dio avesse voluto che l'uomo indietreggiasse, gli avrebbe messo un occhio dietro la testa. Noi guardiamo sempre dalla parte dell'aurora, del bocciolo, della nascita.
Il progresso ha i suoi svantaggi; di tanto in tanto esplode.
Un altro fatto che attesta grandemente il progresso umano della nostra età è l'avvicinamento dell'aristocrazia al popolo.
Il progresso della civiltà si misura dalla vittoria del superfluo sul necessario.
Tutto ciò che è umano deve retrocedere se non progredisce.