Non è una vergogna essere schiavi: è una vergogna avere schiavi.— Gandhi
Non è una vergogna essere schiavi: è una vergogna avere schiavi.
Una passione bruciante abbinata a un assoluto distacco è la chiave di ogni successo.
Nonviolenza e viltà sono termini in contraddizione. La nonviolenza è la più grande virtù, la viltà il più grande vizio. La nonviolenza scaturisce dall'amore, la viltà dall'odio. La nonviolenza subisce sempre, la viltà infligge sempre la sofferenza.
La fede non è un fiore delicato, destinato ad appassire al minimo accenno di brutto tempo. La fede è come le montagne dell'Himalaya, che non possono modificarsi in alcun modo. Non c'è tempesta che possa smuovere le montagne dell'Himalaya dalle proprie fondamenta.
La supplica, l'adorazione, la preghiera non sono superstizioni, sono atti più reali del mangiare, del bere, del sedere o del camminare. Non è un'esagerazione dire che essi soli siano reali e che tutto il resto sia irreale.
Il desiderio sincero e puro del cuore è sempre soddisfatto.
Lo schiavo inizia col chiedere giustizia e finisce col volere portare una corona. A sua volta, deve dominare.
Quello che tu chiami schiavo pensa che è nato come te, gode dello stesso cielo, respira la stessa aria, vive e muore, come viviamo e moriamo noi. Puoi vederlo libero cittadino ed egli può vederti schiavo.
Ogni schiavo reca nella sua mano il potere di sopprimere la sua cattività.
Lo schiavo è quello che aspetta qualcuno a liberarlo.
Lo schiavo che ama la sua vita da schiavo ha una vita da schiavo?
Un essere che per natura non appartiene a se stesso ma a un altro, pur essendo uomo, questo è per natura schiavo: e appartiene a un altro chi, pur essendo uomo, è oggetto di proprietà.
Un capo, una persona, significano un padrone e milioni di schiavi.
Alla schiavitù più pulita è preferibile la morte più sozza.
Togliere le catene agli schiavi è facile, ma liberarli è difficile.