Il sentiero della nonviolenza richiede molto più coraggio di quello della violenza.
La nonviolenza distingue l'uomo dalla bestia.
Dobbiamo agire anche nei confronti degli ultimi proprio come vorremmo che il mondo agisse nei nostri.
Chi non lavora eppure mangia è un ladro.
La vera nonviolenza è impossibile, se prima non si vince ogni paura.
Meglio essere violenti se c'è violenza nel nostro cuore, che mettersi il mantello della non violenza per mascherare la debolezza.
Non violenza significa anche cose molto semplici ed essenziali come il rispetto degli altri.
La nonviolenza non funziona sempre.
L'arma peggiore di una donna ferita è il cinismo. Anche la più equilibrata può essere di una violenza spaventosa.
La violenza è la retorica della nostra epoca.
Soprattutto oggi, in epoca di permissivismo sessuale, lo stupro non risponde a un bisogno fisiologico, facilmente appagabile altrimenti, ma a quello psicologico di umiliare e annullare la donna, il nemico di sempre sfuggito al controllo.
Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l'oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato.
Adoro la violenza nel cinema! Dagli spaghetti western ai film di samurai, dai film cinesi di arti marziali al filone di vendetta all'horror, la violenza mi eccita.
La rabbia e la violenza non possono costruire una nazione. Ci stiamo sforzando di procedere in un modo e verso un risultato che garantirà che tutte le nostre persone, bianche e nere, emergano come vincitori.
Perché pensate alla violenza del mondo? Perché non pensate alla violenza che è in voi?