Bisogna essere poveri per apprezzare la gioia di donare.— George Eliot
Bisogna essere poveri per apprezzare la gioia di donare.
La vita si misura dalla rapidità del cambiamento, dalla successione delle influenze che modificano l'essere.
È ciò che amiamo, o "come" amiamo che rende vera una storia d'amore?
Non nego che le donne siano stupide; Dio Onnipotente le ha fatte per vivere insieme agli uomini.
Le donne più felici, come le più felici nazioni, non hanno storia.
Ciò che chiamiamo disperazione spesso non è altro che la dolorosa avidità d'una speranza non esaudita.
Spesso un piccolo dono produce grandi effetti.
Gli uomini disapprendono l'arte del dono. C'è qualcosa di assurdo e di incredibile nella violazione del principio di scambio; spesso anche i bambini squadrano diffidenti il donatore, come se il regalo non fosse che un trucco per vendere loro spazzole o sapone.
Il pericolo di colui che sempre dona è di perdere il pudore; chi sempre distribuisce, la sua mano e il suo cuore si incalliscono a forza di donare.
Chi dona ai poveri, presta a Dio.
La bellezza di un dono diminuisce, quando colui che lo fa non gli attribuisce importanza.
Non esiste un uomo tanto povero da non poter donare qualcosa agli altri.
È da tutti ed è facile adirarsi, e donare denaro e far spese: ma farlo con chi si deve, nella misura giusta, al momento opportuno, con lo scopo e nel modo convenienti, non è più da tutti né facile. Ed è per questo che il farlo bene è cosa rara, degna di lode e bella.
Ciò che non si può vendere si deve donare.
La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna voglia di farlo.