Che viviamo a fare, se non per renderci la vita meno complicata a vicenda?— George Eliot
Che viviamo a fare, se non per renderci la vita meno complicata a vicenda?
Nessuno può essere saggio a stomaco vuoto.
Per farsi un'idea della miseria dei nostri connazionali basta dare un'occhiata a come si divertono.
Se la giovinezza è la stagione della speranza, lo è spesso solo nel senso che i più anziani sono pieni di speranza per noi.
Ma ciò che chiamiamo disperazione è in realtà la dolorosa impazienza della speranza non alimentata.
Siccome questi terroristi sanguinari vogliono colpire il nostro modo di vivere, uno dei modi per rispondere è continuare a vivere come si vive in una democrazia.
Vivere con semplicità e pensare con grandezza.
Quando arriverà il tempo in cui avremo vissuto tanto a lungo da superare le illusioni della giovinezza, ci accorgeremo che il nostro mondo è fatto di tante piccole foglie, simbolo dei nostri ricordi.
L'arma batteriologica del secolo: il tedio. Quella che ti convince che aspettare di vivere è meno faticoso di vivere.
Noi viviamo nell'epoca in cui la gente è così laboriosa da diventare stupida.
Vivere insieme nel mondo significa essenzialmente che esiste un mondo di cose tra coloro che lo hanno in comune, come un tavolo è posto tra quelli che vi siedono intorno.
Il limite più grande che ho accettato è quello di essere vivo. Non ho 'deciso' di essere vivo.
Si vive una sola volta e quest'unica volta si vive nel provvisorio, nella vana attesa del giorno in cui dovrebbe cominciare la vera vita. Così passa l'esistenza.
Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo il medesimo orizzonte.