Talvolta si prende come cattiva abitudine l'essere infelici.
Se presti attenzione ai tuoi discorsi, ti accorgerai che sono guidati dai tuoi intenti meno coscienti.
Per farsi un'idea della miseria dei nostri connazionali basta dare un'occhiata a come si divertono.
Sta arrivando un'elezione. Viene dichiarata la pace universale, e le volpi hanno un sincero interesse nel prolungare la vita del pollame.
Affidiamo la gente alla misericordia di Dio, ma noi non ne dimostriamo alcuna.
L'infelicità rende Dio assente agli occhi degli uomini per un certo tempo, più assente di un morto, più assente della luce in una prigione oscura.
Essere sempre infelici, ma non troppo, è condizione sine qua non di piccole e intermittenti felicità.
Solo recitando la propria infelicità si può superarla.
Infelicitá grande è essere in grado di non potere avere el bene, se prima non s'ha el male.
Niuno stato è così misero, il quale non possa peggiorare; e nessun mortale, per infelicissimo che sia, può consolarsi né vantarsi, dicendo essere in tanta infelicità, che ella non comporti accrescimento.
Quelli che sono infelici non hanno bisogno di niente a questo mondo, eccetto di persone capaci di concedere loro la propria attenzione.
I momenti dell'infelicità sono momenti chiave della vita, gli unici momenti in cui si impara davvero qualcosa.
L'origine del sentimento profondo dell'infelicità, ossia lo sviluppo di quella che si chiama sensibilità, ordinariamente procede dalla mancanza o perdita delle grandi e vive illusioni.
Il mezzo più sicuro per non essere molto infelici è la rinuncia a pretendere di essere molto felici.
L'uomo è infelice perchè incontentabile.