Se si elimina la libertà di parola, le facoltà creative inaridiscono.— George Orwell
Se si elimina la libertà di parola, le facoltà creative inaridiscono.
Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.
Sono nuovamente colpito dal fatto che un operaio, non appena fa carriera nei sindacati o si interessa alla politica laburista, diventa, lo voglia o no, un borghese. È così: combattendo la borghesia, ne assume l'aspetto.
Il risultato di questo lungo allenamento è che, mentre il borghese, entro certi limiti, si aspetta di ottenere ciò che desidera, l'operaio si sente sempre lo schiavo di una più o meno misteriosa autorità.
Nessuno è patriottico quando si tratta di pagare le tasse.
La libertà è il bene supremo solo per quelli che sono animati dalla volontà di essere eretici.
L'uomo è libero ma non sa per che cosa.
Il conformismo è il carceriere della libertà e il nemico della crescita.
L'albero della libertà dev'essere rinfrescato di tanto in tanto con il sangue di patrioti e di tiranni. È il suo fertilizzante naturale.
Si è liberi non quando si è senza costrizioni, che queste, in un modo o nell'altro, sono sempre presenti, ma quando non si percepiscono queste costrizioni come tali. In altre parole, si è liberi quando ci si sente liberi, quando la necessità coincide con il nostro volere.
Chiamiamo libero colui che esiste per sé stesso e non per un altro.
La libertà è una sola: le catene imposte a uno di noi pesano sulle spalle di tutti.
La libertà vera ha un intrinseco contenuto di moralità, irrinunciabile.
Dire che un delitto è opera di una società, il risultato matematico di taluni «fattori ambientali», è una di quelle offese che il nostro tempo rivolge continuamente alla libertà individuale e alla libertà in genere.
La libertà senza civiltà, la libertà senza la possibilità di vivere in pace non è vera libertà.