L'obbedienza è una parte della religione, e un elemento di pace.
Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.
L'obbedienza, ed essa sola, è quella che ci manifesta con certezza la divina volontà.
A quindici anni mi impegnai a imparare; a trenta sapevo reggermi in piedi; a quaranta non ebbi più dubbi; a cinquanta conobbi la volontà del Cielo; a sessanta il mio orecchio si fece obbediente; a settanta posso seguire i desideri dell'animo senza infrangere le regole.
L'obbedienza è un mestiere assai difficile.
Per mantenere il proprio rispetto per le salsicce, così come per le leggi, uno non deve guardare mentre le preparano.
Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio.
Forse non c'è niente di più avverso alla natura e alla ragione che il tenere in obbedienza Paesi remoti e nazioni straniere, in opposizione alla loro inclinazione e al loro interesse.
Chi vuole essere obbedito, comandi poco.
Se dire religione significa dire imposizione, allora il suo concetto, che dovrebbe racchiudere la libertà per eccellenza, diventa questione di fideistica obbedienza.
La moglie obbediente è quella cui il marito ha ordinato di fare ciò che vuole lei e lei lo fa.