Il sacrificio non è niente altro che la produzione di cose sacre.
La vera poesia è al di fuori delle regole.
Dell'erotismo si può dire, innanzitutto, che esso è l'approvazione della vita fin dentro la morte.
La passione ci consacra alla sofferenza, giacché, in fondo, essa è la ricerca di un impossibile.
Il cadavere è lì, a fornire la prova della sorte che attende ogni uomo; il cadavere dimostra che l'uomo non può sfuggire, a lungo andare, alla violenza in agguato.
Gli esseri sono incompleti l'uno rispetto all'altro, l'animale rispetto all'uomo, quest'ultimo rispetto a Dio, che non è incompleto che per il fatto di essere immaginario.
Per qualsiasi cosa valga la pena di avere si deve pagare un prezzo; e il prezzo è sempre lavoro, pazienza, amore, autosacrificio. Nessuna banconota, nessuna cambiale, ma l'oro del vero servizio.
In cambio di pancia piena e spettacoli, il popolo aveva rinunciato alle proprie responsabilità politiche e, di conseguenza, al suo potere.
L'unico sacrificio possibile è quello che non si aspetta ricompensa.
Tutto può essere sacrificato per il bene dello Stato, ma non ciò al quale lo Stato stesso deve servire solo come mezzo.
La resistenza richiede grandi sacrifici: il che spiega anche perché la maggior parte delle persone scelga la costrizione.
La razza umana è così fatta che esseri sani di mente sarebbero pronti a sacrificare la loro giovinezza, il loro corpo, i loro amori, i loro amici, la loro felicità e molte altre cose ancora sull'altare di un fantasma chiamato eternità.
Se hai un sogno, devi fare mille sacrifici per raggiungerlo.
In tutte le epoche, insomma, avere figli ha sempre significato sacrificio, almeno fin che non viene il giorno in cui col colapasta e il grembiule si apre un periodo nuovo: cioè l'età scolare.
Un sacrificio protratto nel tempo può rendere il cuore una pietra.
Il ripudio delle nostre stesse parole è il più grande sacrificio che ci viene richiesto dalla verità.