Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio.
Ma l'amicizia è preziosa, non solo nell'ombra ma anche nel pieno splendore della vita; e grazie ad una benevola disposizione delle cose, la maggior parte della vita è pieno splendore.
Un nemico può rovinarti in parte; ma per completare l'opera e renderla perfetta ci vuole un amico incauto e bene intenzionato.
Che c'è? Te ne vai senza salutare?
L'amicizia non è vera amicizia se manca il collante della carità.
Dell'amico è comune il nome, ma rara la fedeltà.
L'amicizia è un lavoro serio, necessita continuità, dedizione, manutenzione attenta, come accade per tutte le cose rare e preziose.
Chi si allena, suda, sbanfa, si fa male, mangia e beve con te, non potrà mai lasciarti solo.
L'ornamento di una casa è l'amico che la frequenta.
Il carattere e l'intelligenza si trovano raramente uniti, bisogna rassegnarsi a scegliere gli amici per il loro carattere e le relazioni per la loro intelligenza.
Che cos'è l'amicizia se non una vicendevole, tacita assoluzione protratta nel tempo?
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