Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.

Gesù
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La nostra interpretazione

La citazione di Gesù esprime un concetto profondo di relazione basata sulla fiducia e sulla condivisione. Non si tratta semplicemente di un rapporto di dipendenza o di obbedienza, ma di un legame in cui si condivide la verità e si collabora per un obiettivo comune. Questo tipo di amicizia richiede trasparenza, rispetto e una volontà di comprendere l'altro. Gesù non si limita a impartire ordini, ma si rivolge ai suoi discepoli come amici, condividendo con loro le sue conoscenze e le sue intenzioni. Questo rapporto è fondato su un'intimità che va oltre la semplice conformità, creando un legame di fiducia reciproca e di collaborazione. L'amicizia vera, come descritta in questa citazione, è un'esperienza di condivisione e di crescita comune, in cui ogni parte si sente ascoltata, compresa e valorizzata. È un rapporto che si basa sulla sincerità, sulla libertà di espressione e sulla reciproca responsabilità. Questo tipo di amicizia non si limita a un momento specifico, ma si sviluppa nel tempo, attraverso la pratica della verità e della collaborazione. È un'esperienza che richiede maturità, coraggio e una forte volontà di costruire un legame autentico e significativo.

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