Riconosco per mio solo ciò che ho scritto con inchiostro simpatico.— Gesualdo Bufalino
Riconosco per mio solo ciò che ho scritto con inchiostro simpatico.
Per fortuna gli eroi muoiono di morte violenta.
Così maldestro mi aggiro tra gli uomini che rischio di apparire sospetto.
Molte morti sono suicidi truccati.
Irresponsabile della mia nascita, ho un alibi di ferro: non c'ero.
Dio è morto creandoci, noi siamo un'opera postuma.
L'ironia è il pudore della mia coscienza.
L'ironia irrita. Non perché si faccia beffe o attacchi, ma perché ci priva delle certezze svelando il mondo come ambiguità.
Ride delle cicatrici, chi non ha mai avuto una ferita.
Aveva questo modo di proteggere i suoi sentimenti sotto strati di cinismo e ironia: a volte ci riusciva così bene da farli languire nell'ombra finché erano perduti.
Ridere su ciò che è ridicolo, non è davvero un peccato.
Dalla mia più tenera età, una freccia di dolore si è piantata nel mio cuore. Finché vi rimane, sono ironico - se la si strappa, muoio.
Finché gli uomini potranno morire e ameranno vivere, il medico sarà oggetto di ironia e pagato profumatamente.
L'umorismo, l'ironia è l'appagamento che l'intelligenza riserva a se stessa.
Chi ha molto osservato il puerile piacere della gente nel coltivare le proprie manie, guarderà alle proprie con indulgenza e ironia. Non lo si sentirà mai tra i dogmatici.
Per raccontare gli uomini, questi bizzarri animali che fanno ridere e piangere insieme, bastano due sentimenti che in fondo sono due ragionamenti: la pietà e l'ironia.