Il talento è amico della violenza e della crudeltà in trasmissione.
Noi italiani abbiamo nella coda il veleno dell'avverbio dubitativo.
La donna più importante che ho incontrato? La politica.
La mattina, quando ti alzi, non ti chiedere che cosa devi fare, ma che cosa puoi fare per essere felice.
E' finita la politica da salotto. Una volta la gente diceva: governo ladro. Adesso dice il nome del ladro, il nome del partito e che cosa ha rubato.
L'Italia è in grado di sfornare grandi talenti e offrire opportunità.
Il talento da solo non ti renderà una persona di successo. E nemmeno essere nel posto giusto al momento giusto, a meno che tu non sia pronto. La domanda più importante è: Sei pronto?
Al mondo tutte le grandi cose vengono fatte da persone che sono ingenue e hanno un'idea che è palesemente impossibile.
Mi chiamavano "quattrocchi" senza sapere che il "quattrocchi" aveva un talento nascosto.
Se avevi l'opportunità e un po' di talento, il successo era assicurato.
Ogni tua dote non adoperata diviene un tuo intralcio.
In ogni facoltà uomini, i quali non vi hanno la natura, vi riescono con ostinato studio dell'arie: ma in Poesia è affatto negato di riuscire con l'arte, a chiunque non v'ha la natura.
Una volta che abbiamo scoperto qual è il nostro talento, dobbiamo fare di tutto per assecondarlo, persino se all'inizio non è chiaro.
Non educare i bambini nelle varie discipline ricorrendo alla forza, ma come per gioco, affinché tu possa anche meglio osservare quale sia la naturale disposizione di ciascuno.
Il talento può essere una trappola. La possibilità di scelta può confondere. E quel ch'è più pericoloso è il narcisismo. Ci si compiace del colpo miracoloso, si ricevono applausi, si finisce per giocare per gli altri, per il pubblico. È rischiosissimo.