La donna più importante che ho incontrato? La politica.— Gianfranco Funari
La donna più importante che ho incontrato? La politica.
La mattina, quando ti alzi, non ti chiedere che cosa devi fare, ma che cosa puoi fare per essere felice.
Noi italiani abbiamo nella coda il veleno dell'avverbio dubitativo.
Non sono un giornalista, sono un giornalaio.
Il talento è amico della violenza e della crudeltà in trasmissione.
E' finita la politica da salotto. Una volta la gente diceva: governo ladro. Adesso dice il nome del ladro, il nome del partito e che cosa ha rubato.
La politica e il fato dell'umanità vengono forgiati da uomini privi di ideali e di grandezza. Gli uomini che hanno dentro di sé la grandezza non entrano in politica.
In uno scontro politico, quando non hai nulla a favore della tua parte, inizia una lite nel campo opposto.
L'economia politica è il codice dell'usura.
Un cretino è un cretino. Due cretini sono due cretini. Diecimila cretini sono un partito politico.
In politica, non serve guardare oltre le prossime due settimane.
Non mi piace quando la politica serve a far vedere le facce di onorevoli in televisione.
Ho fatto una fortuna criticando la politica del governo e poi la restituisco al governo sotto forma di tasse per mantenerlo in funzione.
La politica è la ricerca del potere privato da parte di certi individui. Possono mascherarla in termini ideologici o con qualche stronzata romantica o filosofica quanto vogliono, ma si tratta essenzialmente di una ricerca privata di potere.
Il verbo "credere" non dovrebbe appartenere alla politica. Non basta promettere bene e saper comunicare.
Al politico si chiede di stare in piedi, lui vuole sedersi, e ci si aspetta che menta.