Vi sono persone alle quali non si perdona nulla, nemmeno la virtù.
La borsa, come Nostro Signore, aiuta chi si aiuta. Ma a differenza del Signore, non perdona coloro che non sanno quello che fanno.
Il perdono non cambia il passato, ma di certo amplia il futuro.
Solamente chi è forte è capace di perdonare. Il debole non sa ne perdonare ne punire.
Il perdono fa parte del compito dell'allenatore, altrimenti su 25 calciatori ne salveresti 10.
Si può perdonare l'offesa, non la bontà.
Quando lei grida che quel che hai fatto è stato imperdonabile, ha già cominciato a perdonarti.
Non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai.
Viene un giorno che per chi ci ha perseguitato proviamo soltanto indifferenza, stanchezza della sua stupidità. Allora perdoniamo.
Perdonare e dimenticare vuol dire gettare dalla finestra una preziosa esperienza già fatta.