Giorgio Gaber offre una prospettiva sull'essenza della solitudine, rifiutando l’idea che sia un segno di isolamento o disconnessione dalla società. Secondo lui, la solitudine non è tanto un rifugio dal mondo esterno quanto piuttosto uno spazio vitale per il sé interiore e personale. Questa affermazione suggerisce l'importanza dell'autonomia individuale come fondamento di una relazione sociale significativa ed equilibrata. La solitudine, in questo contesto, non è un segno negativo ma piuttosto uno stato positivo che permette all’individuo di sviluppare sé stesso e migliorare le proprie interazioni con gli altri.