La letteratura non è espressione, ma provocazione.
Producete, producete cultura: è il vostro mestiere, e soprattutto è il contrario della letteratura.
È inganno tipografico, che una pagina abbia lo spessore esiguo su cui, su entrambi i lati, si stampa. Direi che la pagina comincia da quella esigua superficie in bianco e nero, ma si dilunga e si dilata e sprofonda, ed anche emerge e fa bitorzoli, e cola fuori dai margini.
L'ebreo è esule: e noi crediamo di non esserlo?
"Aver ragione" è la naturale vocazione della follia.
Non credetegli quando dicono che lo scrittore deve adoperare una lingua che tutti devono capire. Non la deve capire nessuno! Figurarsi. Devono leggerla, rileggerla; sennò quale sarebbe la polivalenza linguistica dello scrittore nel tempo?
La grande letteratura è semplicemente linguaggio carico di significato al più alto grado possibile.
Ciò che non è in mezzo alla strada è falso, derivato, vale a dire: letteratura.
La letteratura è un mestiere nel quale bisogna sempre ricominciare da capo a dimostrare che si ha del talento a della gente che non ne ha.
L'eccessiva ambizione dei propositi può essere rimproverabile in molti campi d'attività, non in letteratura. La letteratura vive solo se si pone degli obiettivi smisurati, anche al di là d'ogni possibilità di realizzazione.
Mi chiedo se la letteratura non si stia ritirando dalla vita pubblica e se per i giovani scrittori Internet non rappresenti una sorta di parco giochi. In questo periodo assistiamo a una situazione di stallo, a una stagnazione cui il vocabolo "comunicazione" conferisce una certa aura.
Gli storici antichi ci hanno lasciato una letteratura dilettevole sotto forma di fatti; i romanzieri moderni ci offrono fatti noiosi sotto forma di letteratura.
La letteratura sta alla poesia come la menzogna alla verità.
Ci sono degli idoli di abbrutimento che servono al gergo di propaganda. La propaganda è la prostituzione dell'azione e per me e per la gioventù, gli intellettuali che fanno letteratura di propaganda sono cadaveri perduti per la forza della loro propria azione.
Spero che un giorno la letteratura non sarà più divisa tra nera e bianca. Perché sono abbastanza stufa di essere considerata una sociologa invece di una letterata.
Letteratura. Quando getta via la propria anima trova il proprio destino.