Tante volte la religione è un fatto pubblico e l'impegno della Chiesa cattolica nella vita sociale è essenziale anche da un punto di vista della società civile.
Chi si trova a immaginare o prospettare una nuova frammentazione dello Stato nazionale, attraverso secessioni o separazioni comunque concepite, coltiva un autentico salto nel buio.
La nostra unità richiede pluralismo, sussidiarietà. Questo vale per l'Italia e anche per l'Europa.
La strada maestra da seguire è sempre stata quella della fiducia e del rispetto verso la magistratura, che è chiamata a indagare e giudicare in piena autonomia e indipendenza alla luce di principi costituzionali e secondo le procedure di legge.
Se il giornalista è cieco vede solo le ombre. Se il giornalista non è cieco vedrà anche le luci.
Una Chiesa Cattolica che non sa più dove va e che sul pietismo, il buonismo, il vittimismo ha costruito un'industria.
Non vi è eresia, né filosofia, tanto aborrita dalla Chiesa, quanto l'essere umano.
Dichiariamolo apertamente noi che non siamo preti e che non li temiamo: la culla della Chiesa nascente è circondata solo da imposture. È una sequela ininterrotta di libri assurdi sotto nomi supposti.
Compito della Chiesa è quello di raccogliere in unità il mondo sotto il capo, Cristo, e di offrire in questo modo al mondo quella unità cui esso spesso aspira consapevolmente, sì, ma palesemente senza risultato.
La Chiesa giudica con le idee di Dio!
Il primo nucleo essenziale della Chiesa è la famiglia, vera «Chiesa domestica».
La forza della chiesa cattolica è la fede nelle superstizioni che da secoli instilla nelle anime semplici e sprovvedute.
Extra Ecclesiam nulla salus, ci si accontentava un tempo. Wojtyla pretende invece che fuori della Chiesa non vi sia neppure libertà, e neppure autentica umanità. L'uomo, o è cattolico apostolico romano, o non è.
La tentazione del potere è demoniaca e sempre, nella storia della Chiesa, è stata all' origine di misfatti, di cui Giovanni Paolo II ha dovuto chiedere perdono.
Quando uno non ha più niente da far credere e deve raschiare il fondo del barile della sua criminalità politica e, spesso, psichica, chiama a suffragio la Chiesa e riecco che saltano fuori i più bruttarelli mostriciattoli della Storia, Dio-Patria-Famiglia, è giù olio di ricino.
La religione di un uomo non vale molto se non ne traggono beneficio anche il suo cane e il suo gatto.
Della religione, credo sia inutile parlarne e cercarne i resti: darsi ancora la pena di negare Dio è infatti il solo scandalo in simile materia.
La religione non è un errore popolare, è una grande e istintiva verità, sentita dalla gente ed espressa dalla gente.
Mi sono convinto che ogni religione esprime il bisogno di una determinata popolazione in quel momento storico.
La religione di Gesù Cristo, annunciata da ignoranti, ha fatto i primi cristiani. La stessa religione, predicata da dotti, oggi fa soltanto degli increduli.
Per l'uomo profondamente religioso, nulla è peccato.
Coloro che hanno una religione possono ritenersi felici, perché non a tutti è dato credere a cose sopraterrene.
Ciò che le religioni hanno di mitico, di simbolico, di rituale o è una paurosa allucinazione dell'ignoranza, o fioritura fantastica di popoli primitivi, o speculazione interessata dell'impostura.
C'è chi crede nella religione e chi invece religiosamente crede nel non crederci.
Una religione è tanto vera quanto un'altra.
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