Contessa, che è mai la vita?
è l'ombra d'un sogno fuggente.

Giosuè Carducci
3

La nostra interpretazione

Nel breve dialogo evocato da queste parole si concentra una visione profondamente disincantata dell’esistenza. La vita viene ridotta a qualcosa di impalpabile, inafferrabile, privo di consistenza stabile. Non è nemmeno un sogno, ma solo la sua ombra, e per di più in fuga. Questo suggerisce che ciò che viviamo, desideriamo e costruiamo possiede una natura transitoria e sfuggente: le gioie, i dolori, le ambizioni e i successi si dissolvono con la stessa rapidità con cui un sogno svanisce al risveglio. L’immagine dell’ombra sottolinea una distanza ulteriore dalla realtà: ciò che ci sembra pieno e concreto è in verità un riflesso, una traccia tenue, destinata a svanire con il passare del tempo. Ne emerge una riflessione amara ma lucida sul destino umano, sulla precarietà di ogni cosa e sull’ineluttabile scorrere dei giorni, che consumano persone, ricordi e progetti, lasciando dietro di sé solo un senso di nostalgia e di irreversibile perdita.

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