Cane affamato non teme bastone.— Giovanni Verga
Cane affamato non teme bastone.
Notte e giorno c'è sempre gente che va attorno per il mondo.
I giovani hanno la memoria corta, e hanno gli occhi per guardare soltanto a levante; e a ponente non ci guardano altro che i vecchi, quelli che hanno visto tramontare il sole tante volte.
Nella stessa casa suocera e nuora insieme ci stanno proprio come due mule selvaggie alla stessa mangiatoia.
A buon cavallo non gli manca sella.
Suocera e nuora nella stessa casa sono come due mule selvatiche nella stessa stalla.
La fame non ha pretese: basta sedarla; come, non ha importanza.
La pigrizia è madre. Ha un figlio, il furto, e una figlia, la fame.
L'oscenità non è la pornografia, l'oscenità è che una persona possa morire di fame.
Chi mangia dimentica la fame altrui.
Com'è serio il goloso quando esorta l'affamato a tollerare i morsi della fame.
Ecco ciò che Gesù esige da noi, non ha bisogno affatto delle nostre opere, ma soltanto del nostro amore, perché questo Dio stesso che dichiara di non aver bisogno di dirci se ha fame, non ha esitato a mendicare un po' d'acqua dalla Samaritana.
L'Italia conosce la fame: non conosce il disonore.
La fame umana ha una voce meravigliosamente dolce e pura. Non v'è nulla di umano nella voce della fame.
Ogni morto di fame è un uomo pericoloso.
La fame fa uscire il lupo dal bosco.