Qui lo dico e qui lo nego. C'è tutta l'Italia.— Giuseppe Pontiggia
Qui lo dico e qui lo nego. C'è tutta l'Italia.
Riconoscere la diversità non è razzismo. È un dovere che abbiamo tutti. Il razzismo però deduce dalla diversità degli altri uomini la diversità dei diritti. Noi invece pensiamo che i diritti siano gli stessi per tutti gli uomini.
I fanatici non sono gli unici convinti di possedere la verità (quasi tutti ne sono convinti), sono solo i più terrorizzati di perderla.
Il mentitore è sempre un piccolo tattico, mentre chi evita di mentire segue una strategia.
Si comincia a invecchiare quando tutto diventa déja vu, anche quello che non si è mai visto.
Ben di senso è privo Chi ti conosce, Italia, e non t'adora.
Gli italiani sono un popolo di sedentari. Chi fa carriera ottiene una poltrona.
Queste due malattie italiane: l'avvocato e il professore.
Diventi italiano chi non fa l'indiano e non si proponga di colonizzarci in casa nostra.
Il tempo è la cosa che più abbonda in Italia, visto lo spreco che se ne fa.
L'italiano è per il divorzio, l'aborto, la pillola, la fecondazione artificiale, ma spende un milione per il vestito della figlia che va alla prima comunione.
L'Italia è il paese dei furbi. Ieri ero a Roma, sono salito su un autobus e ho timbrato il biglietto: tlic tlac. Il guidatore si è girato e ha detto: "C. è 'sto rumore?".
Voglio farti ubriacare e tirarti fuori il fegato e metterti un buon fegato italiano e farti ritornare un uomo.
L'Italia è un paese dove sono accampati gli italiani.
L'Italia, come dice Calvino, ricorda il lampione della storiella: l'ubriaco sta cercando la chiave sotto la lampada, un passante gli chiede se è sicuro di averla perduta proprio lì; no, risponde l'ubriaco, ma qui ci vedo.