Gli italiani si governano da soli.— Alberto Sordi
Gli italiani si governano da soli.
I preti ci hanno insegnato tutto, la socializzazione, l'equilibrio tra il bene e il male, il piacere del perdono dopo uno strappo alle regole.
La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto.
Nei miei film io mi limito a riflettere le inquietudini di tutti noi, il pessimismo dilagante.
Roma è diventata un brutto parcheggio. È indecente il modo in cui viene degradata una delle più belle città del mondo.
La ginnastica, il footing e le attività del genere sono in gran parte masochistiche, punitive della nostra istintiva passione per la spaparanzata.
L'italiano non lavora, fatica.
Il male dell'Italia ormai è tale da aver pervaso quasi tutto, e solo il tagliare spese allo Stato, e possibilità di favori alla politica, può risolverlo. Non certo una «tv dei ragazzi», viziata, non adatta agli affari adulti.
Popolo di navigatori, che sbarca il lunario.
L'Italia è bella, è fatta di uomini bizzarri e di eroi.
L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.
In Italia il Governo non comanda. In generale in Italia nessuno comanda, ma tutti si impongono.
L'italiano non s'organizza: s'arrangia.
Abbiamo fatto l'Italia, si tratta adesso di fare gli italiani.
Mi mancano gli italiani, il modo in cui si riuniscono per cenare, le loro priorità.
L'Italia è un posto dove le cose stanno sempre per succedere. Di solito, sono cose insolite: la normalità, da noi, è eccezionale.