Gli italiani si governano da soli.— Alberto Sordi
Gli italiani si governano da soli.
I preti ci hanno insegnato tutto, la socializzazione, l'equilibrio tra il bene e il male, il piacere del perdono dopo uno strappo alle regole.
Se Fellini mi dicesse: "Albe', ho una parte per te nel mio prossimo film..." Eh, allora come faccio a dire di no? Con Federico ho fatto "Lo sceicco bianco", "I vitelloni", e se so' quello che sono, oggi, lo devo anche a lui, no?
Nei miei film io mi limito a riflettere le inquietudini di tutti noi, il pessimismo dilagante.
Anche la Chiesa può peccare di esibizionismo, di leggerezza, come quando è ossessionata dal problema di catturare il consenso dei giovani.
Roma è diventata un brutto parcheggio. È indecente il modo in cui viene degradata una delle più belle città del mondo.
Gli italiani sono un popolo di sedentari. Chi fa carriera ottiene una poltrona.
Gli italiani odiano lo Stato.
Ahi fiacca Italia, d'indolenza ostello, Cui niegan corpo i membri troppi e sparti, Sorda e muta ti stai ritrosa al bello?
Italia - magnifico paese! Per te l'anima geme e si strugge...
In Italia si dice Dio e si pensa subito al papa e alla curia romana, è una sorta di reazione meccanica che dobbiamo alla nostra lunga storia all'ombra del Cupolone, e non sono pochi coloro che dicono di essere senza Dio solo perché in realtà vogliono liberarsi dal papa e dalla curia.
Propongo che l'Italia come Stato indipendente sia abolito e che diventi una colonia di un Paese civile.
Essere italiani è un lavoro a tempo pieno.
Qui non c'è nulla: né destra né sinistra. Qui si vive alla giornata, fra l'acqua santa e l'acqua minerale.
Ho smesso di credere all'utilità di una Storia scritta al di fuori di tutti i circuiti della politica e della cultura tradizionali. Anzi, ad essere sincero sino in fondo, ho smesso di credere all'Italia.
E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi.