L'Italia è un Paese di contemporanei senza antenati né posteri perché senza memoria di se stesso.— Ugo Ojetti
L'Italia è un Paese di contemporanei senza antenati né posteri perché senza memoria di se stesso.
Ogni critico ha tre sorta di avversari: quelli che ha biasimati; quelli che non ha mai nominati; quelli che ha lodato una volta sola, molti anni addietro e che, per quanto s'intenerisca, non riesce più a lodare. Questi sono i più accaniti.
Il rimpianto è il passatempo degli incapaci.
Gli affetti familiari trattengono i mediocri e incitano i prodi.
L'astuto è un uomo intelligente che ha paura di essere un imbecille.
La giovinezza sta nel provare ogni giorno le proprie idee e passioni contro la realtà, per vedere se tagliano.
La nostra unità richiede pluralismo, sussidiarietà. Questo vale per l'Italia e anche per l'Europa.
Sotto ogni italiano si nasconde un Cagliostro e un San Francesco.
Italia mia, non men serva che stolta.
L'antica paura degli italiani: quella di migliorare il peggio.
Qui non c'è nulla: né destra né sinistra. Qui si vive alla giornata, fra l'acqua santa e l'acqua minerale.
I giapponesi dicono che siamo una nazione di stupidi, il «Figaro Magazine» che siamo dei casanova. Non hanno capito niente. Noi siamo la nazione del ma.
Voglio farti ubriacare e tirarti fuori il fegato e metterti un buon fegato italiano e farti ritornare un uomo.
Italia poverella, Italia mia, che ti par di questi almi allievi tuoi che t'han cacciato un porro dietro via?
In Italia c'è l'amore, da quando nasce a quando muore, se sei brutto o se sei bello, se sei quasi sempre quello, se sei ricco oppure no.
No, Itali siam tutti, un popol solo Una sola famiglia.