L'Italia, un paese adorabile che meriterebbe d'essere meglio abitato.
Non occorre provare la non esistenza di Dio; basta ricordare che ci sono due cose che, ad ogni modo, contano più di lui, e a cui la fede in lui deve subordinarsi: la verità e la libertà.
Chi sa "ascoltarsi" vive più vite. Per chi attinge alla propria sensibilità profonda, il passato non è mai morto; non solo, ma la sua vita presente si dilata immensamente di là dai suoi limiti apparenti, ad abbracciare innumerevoli esperienze.
Dagli dèi, dobbiamo imparare perlomeno una virtù: la discrezione. Essi si comportano in ogni caso come se non esistessero.
Una donna può esserci necessaria, e non esserci sufficiente.
Dio è come il mare: sorregge chi gli si abbandona.
L'italiani sono di simulato sospiro.
L'Italia è l'antica terra del Dubbio. Il dubbio è un gran scappafatica; lo direi quasi il vero padre del dolce far niente italiano.
Italia mia, non men serva che stolta.
Essere italiani è un lavoro a tempo pieno.
Gli italiani sono singoli geni che formano, tutti insieme, un popolo politicamente disordinato e immaturo. Una collettività talmente sorprendente da rendere problematico un giudizio complessivo.
Tutto il male dell'Italia viene dall'anarchia. Ma anche tutto il bene.
L'Italia è un'espressione geografica.
Quando parte il Giro d'Italia dentro di me succede sempre qualcosa di particolare.
L'ira di Dio su te mormora e rugge, O Italia, o donna sonnolenta ed orba, Sanguigno il Sole le fresch'aure adugge, L'aure, che il lezzo di tue colpe ammorba.
Governare gli italiani non è difficile, ma inutile.