Beato quell'uomo che la sua donna ama più delle sue unghie.

Guido Rojetti
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La nostra interpretazione

L’idea centrale ruota attorno alla capacità di una persona di anteporre il partner a ciò che è superficiale, effimero o puramente estetico. In questo caso, l’attenzione alla propria immagine, simboleggiata da un dettaglio minuzioso come la cura delle unghie, rappresenta tutte quelle piccole vanità quotidiane che spesso occupano tempo, energie e pensieri. L’uomo definito fortunato è colui che è scelto e preferito rispetto a queste priorità minori, perché è al centro dell’affetto e dell’interesse sincero della sua compagna. Questo tipo di relazione non si fonda sull’apparenza, ma su un sentimento autentico, capace di andare oltre il culto dell’immagine e del sé. Quando una persona ama davvero, è disposta a ridimensionare le proprie esigenze narcisistiche e a riconoscere nell’altro un valore più grande di qualsiasi dettaglio estetico. Da qui nasce un senso di gratitudine: l’essere amato non per convenienza, abitudine o bisogno di esibizione, ma per scelta consapevole, quotidiana, che si rinnova nei piccoli gesti di priorità. Dietro l’ironia implicita, si nasconde una riflessione seria sulla scala dei valori nelle relazioni: la vera felicità non sta nell’essere accanto a qualcuno perfetto, ma nell’essere preferiti a tutto ciò che è finto, frivolo o marginale. Il privilegio vero consiste nel sapere che, davanti al bivio tra il proprio ego e il legame affettivo, la persona che si ha accanto decide di dare più peso al sentimento che alla vanità.

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