Un crimine generalizzato diviene ben presto un diritto.— Gustave Le Bon
Un crimine generalizzato diviene ben presto un diritto.
In materia di sentimenti, l'illusione crea rapidamente la certezza.
L'elettore vuol vedere lusingate le sue cupidigie e le sue vanità; il candidato deve coprirlo delle più stravaganti piaggerie, e non deve esitare a fargli le più fantastiche promesse.
Poiché le illusioni sono indispensabili ai popoli, questi vanno per istinto incontro ai retori che gliele offrono, così come un insetto va verso la luce.
La folla [...] è guidata quasi esclusivamente dall'istinto. I suoi atti subiscono molto più l'influenza del midollo spinale che quella del cervello.
L'intelligenza fa pensare. La credenza fa agire.
Criminali. Gente che pensa male dei carabinieri, e di cui i carabinieri pensano peggio.
La lotta alla criminalità organizzata è molto difficile, perché la criminalità è organizzata, ma noi no.
C'è chi, come prezzo del proprio misfatto, ebbe la forca, chi la corona.
Spogliato delle razionalizzazioni etniche e delle pretese filosofiche, un crimine è una qualunque cosa, che chi comanda, proibisce.
Ogni criminale è il boia di se stesso.
Un crimine che riporta successo e fortuna è chiamato virtù.
Tutti possiamo essere spregevoli. Ognuno di noi porta con sé un crimine commesso o un crimine che l'anima gli chiede di commettere.
Abbastanza spesso il criminale non è all'altezza della sua azione: egli la immeschinisce e la calunnia.
Nel crimine c'è dell'eroismo, come nella virtù. Il vizio e l'infamia hanno i propri altari e la propria religione.