Dare all'uomo una fede, vuol dire decuplicare la sua forza.
La moltitudine è sempre pronta ad ascoltare l'uomo forte, che sa imporsi a lei. Gli uomini riuniti in una folla perdono tutta la forza di volontà e si rimettono alla persona che possiede la qualità che ad essi manca.
Per il solo fatto di far parte di una folla, l'uomo discende di parecchi gradi la scala della civiltà. Isolato, sarebbe forse un individuo colto, nella folla è un istintivo, per conseguenza un barbaro.
In materia di sentimenti, l'illusione crea rapidamente la certezza.
L'elettore vuol vedere lusingate le sue cupidigie e le sue vanità; il candidato deve coprirlo delle più stravaganti piaggerie, e non deve esitare a fargli le più fantastiche promesse.
La folla, non avendo nessun dubbio su ciò che per lei é verità o errore, e avendo d'altra parte la nozione chiara della propria forza, è autoritaria quanto intollerante. L'individuo può accettare la contraddizione e la discussione, ma la folla non le ammette mai.
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze e quella che fanciulla mettevo nella fede.
Ogni persona ha la sua fede, il suo modo di guardare alla vita. La maggior parte della gente rifiuta temi come questi. Per quanto mi riguarda l'importante e essere in pace con se stessi. Il modo per trovare questo equilibrio per me passa attraverso la fede in Dio.
La Bibbia contiene per ciascuno di noi un messaggio cifrato. La chiave è la fede a darcela.
La fede solleva delle montagne; sì: delle montagne d'assurdità.
La fede in noi è così debole che crediamo più facilmente a quanto ci cade sotto gli occhi, che non alle verità che essa ci insegna.
La fede è un affidarsi a Dio che vince l'angoscia: non è un bagaglio di nozioni che esige un faticoso indottrinamento, è il bene più grande e liberante per l'uomo.
Una fede lieve e pesante come la mannaia di una ghigliottina.
L'uomo felice non abbisogna di fede.
Credo perché è assurdo.
La fede è d'oro, l'entusiasmo è d'argento, il fanatismo è di piombo.