La fede: una credenza assurda nell'eventualità dell'improbabile.
Le donne superano sempre in eccellenza gli uomini in quella sorta di saggezza che viene dall'esperienza. Essere una donna è di per se stesso una terribile esperienza.
In democrazia, un partito dedica sempre il grosso delle proprie energie a cercare di dimostrare che l'altro partito è inadatto a governare; e in genere tutti e due ci riescono, e hanno ragione.
Tutti i giornali di successo sono incessantemente queruli e bellicosi. Non difendono mai qualcuno o qualcosa se possono; se vengono forzati a farlo, lo affrontano denunciando qualcuno o qualcos'altro.
Il puritanesimo è l'ossessionante paura che qualcuno, da qualche parte, possa essere felice.
La più costosa di tutte le follie è credere fermamente in quello che palesemente non è vero. È l'occupazione principale del genere umano.
Mi sono sempre preoccupato di conservare una certa distanza e penso che si debba sempre tenersi stretta una parte del proprio io e non essere mai totalmente convinto della giustezza di quello che si fa. La fede dovrebbe sempre essere temperata dalla moderazione.
Se in certe teologie ed ecclesiologie di oggi Maria non trova più posto, la ragione è semplice e drammatica: hanno ridotto la fede a un'astrazione. E un'astrazione non sa che farsene di una madre.
La fede nasce dalla ragione che dubita di se stessa.
Io prima di capire ho bisogno di credere; la ragione consiste soltanto in una fede analizzata.
Meno credo in Dio più ne parlo.
La fede porta al cielo. Il sapere a mala pena alla luna.
Senza fede non potremmo accettare né concepire la morte.
La fede consiste nella volontà di chi crede.
Per me l'unica arte è la fede, e Cristo la mia poesia.
Non ho ancora del tutto risolto la questione... Attualmente per me la fede si identifica con la speranza.