Non vi può essere pace tra le nazioni senza la pace tra le religioni; non vi può essere pace tra le religioni senza il dialogo tra le religioni.
Il sì a Dio è una questione di fiducia. Solo questo sì fiducioso può dare all'uomo certezza e sicurezza definitive.
Nella fede l'adesione non è causata dal pensiero, ma dalla volontà.
Papa Ratzinger vive nel suo mondo, si è allontanato dagli uomini, e oltre a grandi processioni e pompose cerimonie, non vede più i problemi dei fedeli.
Forse si riesce meglio a mantenere la gioia di vivere se si tiene costantemente presente la propria transitorietà e il fatto che la morte può giungere in ogni momento, invece che scacciarne il pensiero.
La prima condizione perché il dialogo sia possibile è il rispetto reciproco, che implica il dovere di comprendere lealmente ciò che l'altro dice.
Il dialogo planetario rende i ragazzi molto forti e molto creativi.
Il dialogo è importante solo se ci arricchisce, se chiarisce idee che ci aiutano a percorrere meglio il cammino della nostra esistenza.
Gesù non intende il dialogo come una concessione che falsifica la verità.
Con le donne monologo volentieri. Ma il dialogo con me stesso è più stimolante.
Il dialogo con le altre religioni è condivisione. Non c'è bisogno quasi di parole. Il dialogo è vita vissuta.
Ci si trascina di notte per le vie e si parla tra sé. Il dialogo alligna di giorno e risuona dei suoi traffici ignobili. Di notte si monologa. Come dei re.
Il dialogo è indispensabile per la ricerca dell'unità, ma a condizione che non si compiaccia nella immobilità di una pace confessionale.
Il dialogo dovrebbe essere semplicemente un suono fra gli altri, solo qualcosa che esce dalla bocca delle persone, i cui occhi raccontano la storia per mezzo di espressioni visive.
Quando la religione diventa un grande potere all'interno dello Stato, lo Stato di per sé perde potere sui suoi cittadini.
Nessuna religione ha mai potuto fare a meno di promettere "ricompense", sia che queste si riferissero all'aldilà che all'aldiquà; l'uomo infatti è avido, e gratis non fa niente.
Fiumi, stagni, laghi e corsi d'acqua, tutti hanno nomi diversi ma tutti contengono acqua. Proprio come le religioni: tutte contengono delle verità.
Il vero problema non è la libertà delle religioni ma la libertà dalle religioni.
L'origine della religione risiede nel fatto che l'esistenza di Dio spiega così tanti dei misteri dell'universo - specialmente la coscienza.
La religione è nulla. Vivere religiosamente è tutto. Ciò che intendo per vivere religiosamente è ciò che pensavano i profeti, ciò che Gesù pensava: fare ciò che è giusto, dire la verità, amare il prossimo tuo come te stesso. Questo è tutto.
C'è chi crede nella religione e chi invece religiosamente crede nel non crederci.
La religione, se è vietato, sotto la minaccia di pene tanto severe, farne oggetto di scherno, deve avere una coscienza veramente sporca.
L'umanità sta stretta nella religione così come un bambino, crescendo, diventa troppo grande per il suo vestito; e non c'è niente da fare: il vestito si strappa.
L'unica condizione per essere sempre e veramente religiosi è vivere sempre intensamente il reale.
Login in corso...