La sollecitudine di accostare i fratelli non deve tradursi in una attenuazione, in una diminuzione della verità. Il nostro dialogo non può essere una debolezza rispetto all'impegno verso la nostra fede.
L'avarizia delle persone, delle famiglie e delle nazioni può contagiare i meno abbienti come i più ricchi, e suscitare negli uni e negli altri un materialismo che soffoca lo spirito.
Legittimo è il desiderio del necessario, e il lavoro per arrivarci è un dovere: «se qualcuno si rifiuta di lavorare, non deve neanche mangiare».
Per essere autentico l'amore deve essere totale, esclusivo, irrevocabile, irreversibile.
Solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo.
Non saremmo cristiani fedeli, se non fossimo cristiani in continua fase di rinnovamento!
Penso che per la maggior parte di noi le nostre più grandi fragilità siano di natura sessuale.
Nello sviluppo di ogni sottile forza morale vi è uno stadio primitivo nel quale essa indebolisce l'anima di cui sarà forse un giorno la piú audace esperienza.
Come sono dure le donne di buon cuore! Come sono deboli gli uomini cattivi!
La debolezza è più opposta alla virtù di quanto non lo sia il vizio.
Bisogna accettare le fragilità come la parte vincente di noi. Tanto Superman non ci è dato esserlo.
L'amore più forte è quello capace di mostrare la propria fragilità.
La cerbiatta che vuole accoppiarsi al leone deve morire per quell'amore.
La maternità non è adatta per le deboli di cuore. Rane, ginocchia scorticate e gli insulti delle ragazzine sono fuori dalla portata delle deboli.
Meglio essere violenti se c'è violenza nel nostro cuore, che mettersi il mantello della non violenza per mascherare la debolezza.
Per debolezza si odia un nemico e si pensa a trarne vendetta; per pigrizia ci si calma e non ci si vendica affatto.
La prima condizione perché il dialogo sia possibile è il rispetto reciproco, che implica il dovere di comprendere lealmente ciò che l'altro dice.
Ci si trascina di notte per le vie e si parla tra sé. Il dialogo alligna di giorno e risuona dei suoi traffici ignobili. Di notte si monologa. Come dei re.
Il dialogo è importante solo se ci arricchisce, se chiarisce idee che ci aiutano a percorrere meglio il cammino della nostra esistenza.
Non vi può essere pace tra le nazioni senza la pace tra le religioni; non vi può essere pace tra le religioni senza il dialogo tra le religioni.
Il dialogo dovrebbe essere semplicemente un suono fra gli altri, solo qualcosa che esce dalla bocca delle persone, i cui occhi raccontano la storia per mezzo di espressioni visive.
Vi sono molti per i quali il dialogo è un'ancora di salvezza a tal punto che, quando è finito, sprofondano in una certa disperazione.
Il dialogo con le altre religioni è condivisione. Non c'è bisogno quasi di parole. Il dialogo è vita vissuta.
Gesù non intende il dialogo come una concessione che falsifica la verità.
Il dialogo è indispensabile per la ricerca dell'unità, ma a condizione che non si compiaccia nella immobilità di una pace confessionale.
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