Molte persone hanno così tanta paura di morire da non riuscire a vivere.— Henry van Dyke
Molte persone hanno così tanta paura di morire da non riuscire a vivere.
Non c'è fascino personale così grande quanto il fascino di un temperamento gioioso.
Tatto. La parte non detta di ciò che uno pensa.
C'è un discorso esprimibile anche senza parole. C'è uno scambio di pensieri e sentimenti egualmente felice sia con la parola sia con il silenzio: sta nella quiete pervasa d'amicizia.
La miglior cosa è una buona chiacchierata e ciò che aiuta di più è l'amicizia che elimina le barriere che dividono e scioglie tutte le riserve. È il sentimento per cui ci capiamo e fidiamo gli uni degli altri e ci auguriamo di cuore ogni bene.
Al mondo c'è un'ambizione più elevata dello stare in piedi. È quella di chinarsi e sollevare il genere umano un po' più in alto.
Ciò che principalmente ti affligge nella morte altrui è la rinnovata visione della certezza della tua.
Morte. La più implacabile delle malattie ereditarie.
Posso morire quando voglio: questo è il mio elisir di vita.
È più facile sopportare la morte senza pensarvi che il pensiero della morte senza pericolo.
La morte non viene una volta sola: quella che ci porta via è l'ultima morte.
Vivo alla morte, ma morto alla vita.
Non si può scegliere il modo di morire. E nemmeno il giorno. Si può soltanto decidere come vivere. Ora.
Morire è facile, prima o poi ci riescono tutti.
Se non fosse la morte, quasi non sarebbe poesia nella vita.
La morte è un destino migliore e più mite della tirannia.