I rivoluzionari sono più formalisti dei conservatori.
L'eros è un programma che si svolge nei grovigli elettronici della mente.
La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l'abbandono al caso.
Nell'eros come nella ghiottoneria, il piacere è fatto di precisione.
Tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano.
Ci telefoniamo perché solo nel chiamarci a lunga distanza si perpetua il richiamo della lontananza, il grido di quando la prima grande crepa della deriva dei continenti s'è aperta sotto una coppia di esseri umani.
In tempi di rivoluzione un soldato non deve mai disperare di nulla quando ha perseveranza e coraggio.
Le rivoluzioni nascono dalla cima. Sono causate da ciò che vi è di marcio alla cima.
Nessuna grande rivoluzione, come la storia dimostra, si è compiuta senza guerra civile.
Rivoluzionario è chi non accetta il dato naturale e storico e vuole cambiarlo.
La rivoluzione ha come obiettivo delle nuove istituzioni. La rivolta ci porta a non lasciarci più amministrare ma ad amministrare da soli. La rivolta non attende le meraviglie delle istituzioni future. Essa è una lotta contro ciò che esiste. Una volta riuscita, ciò che esiste crolla da solo.
Forse una rivoluzione potrà sì determinare l'affrancamento da un dispotismo personale e da un'oppressione avida di guadagno e di potere, ma mai una vera riforma del modo di pensare.
Non potrà esserci nessuna rivoluzione di massa finché non vi sarà una rivoluzione personale, a livello individuale.
La parola rivoluzione è una parola per la quale si uccide, per la quale si muore, per la quale si mandano a morte le masse, ma che non ha alcun contenuto.
Quelli che rendono impossibili le rivoluzioni pacifiche rendono le rivoluzioni violente inevitabili.
Non sono gli uomini che guidano la rivoluzione, è la rivoluzione che guida gli uomini.