Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.— Italo Svevo
Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.
Chi non ha le ali necessarie quando nasce non gli crescono mai più. Chi non sa per natura piombare a tempo debito sulla preda non lo imparerà giammai e inutilmente starà a guardare come fanno gli altri, non lo saprà imitare.
La vita non è né brutta né bella, ma è originale!
È più difficile apparire indifferente quando non lo si è, che appassionato essendo indifferente.
Le lacrime sostituiscono talvolta un grido.
Fuori della penna non c'è salvezza.
Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore.
Non si può ridere di tutto e di tutti, ma ci si può provare.
Il riso è il profumo della vita di un popolo civile.
Cani che abbaiano talora mordono. Uomini che ridono non sparano mai.
Ridere non è un brutto modo per iniziare un'amicizia, ed è senz'altro il migliore per terminarla.
È cosa giusta, ponderata e nobile che, se malattia e dolore sono contagiosi, non vi sia nulla al mondo di così irresistibilmente contagioso come il riso e il buon umore.
Chi ha coraggio di ridere, è padrone del mondo, poco altrimenti di chi è preparato a morire.
Quello che esce indenne dal riso è valido. Quello che crolla doveva morire.
Riso. Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati. È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.
Una risata slarga e riscalda il cuore, ha la fraternità della preghiera; chi sa ridere di ciò che rispetta e amare ciò di cui ride, incluso in primo luogo se stesso, è un giusto.