Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.— Italo Svevo
Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.
Non bastano le disgrazie a fare di un fesso una persona intelligente.
E' libertà completa quella di poter fare ciò che si vuole a patto di fare anche qualche cosa che piaccia meno. La vera schiavitù è la condanna all'astensione: Tantalo e non Ercole.
Le lacrime sostituiscono talvolta un grido.
L'uomo è un animale molto più semplice del cane perché sente di più e più facilmente. Quando incontra un altro uomo gli tocca la mano e sembrerebbe quasi di non curarsi di quanto sta dietro di questa mano.
Certi giovani per amore all'accuratezza diventano pedanti prima del tempo, preferiscono la lima alla penna e finiscono col non far niente.
Ridere di sé è facile, ridere del mondo un po' meno. Ridere, ridere solamente, impossibile.
La risata è per definizione sana.
Molti uomini, a causa del riso, producono gioie illusorie: ma io odio i buffoni che per mancanza dei saggi hanno bocche senza freno, e non vanno verso armonia d'uomini, ma nel riso degne case abitano, e dalle navigazioni giungon salvi a casa.
Tanto l'uomo è gradito e fa fortuna nella conversazione e nella vita, quanto ei sa ridere.
La giornata più perduta di tutte è quella in cui non si è riso.
Chi non sa ridere non è una persona seria.
Il riso squassa il corpo, deforma i lineamenti del viso, rende l'uomo simile alla scimmia.
Occorre ridere soprattutto di noi stessi.
Mentre si ride, si pensa che ci sarà sempre tempo per la serietà.
Ridere è il linguaggio dell'anima.