Non c'è niente di serio in questo basso mondo che il ridere.— Gustave Flaubert
Non c'è niente di serio in questo basso mondo che il ridere.
Quando vi parlano di una fortuna considerevole è bene osservare: sì, ma è veramente solida?
Concorrenza. L'anima del commercio.
La stupidità consiste nel voler giungere a conclusioni. Noi siamo un filo e vogliamo conoscere l'intero tessuto.
Vi è un momento nelle separazioni in cui la persona cara ha cessato di essere con noi.
Laconismo. Lingua che non si parla più.
Se non ci fossero le sofferenze degli altri a farci ridere, non rideremmo mai.
La più perduta di tutte le giornate è quella in cui non si è riso.
Occorre ridere soprattutto di noi stessi.
Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.
Chi non sa ridere non è una persona seria.
Ridere di sé è facile, ridere del mondo un po' meno. Ridere, ridere solamente, impossibile.
Riso. Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati. È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.
La giornata più perduta di tutte è quella in cui non si è riso.
Una risata slarga e riscalda il cuore, ha la fraternità della preghiera; chi sa ridere di ciò che rispetta e amare ciò di cui ride, incluso in primo luogo se stesso, è un giusto.