La giornata più perduta di tutte è quella in cui non si è riso.— Nicolas Chamfort
La giornata più perduta di tutte è quella in cui non si è riso.
D..., amabile misantropo, mi diceva riguardo alla malvagità umana: "Solo l'inutilità del primo diluvio trattiene Dio dal mandarne un secondo".
A mano a mano che la filosofia fa progressi, la stupidità raddoppia i propri sforzi per ricostituire il dominio dei pregiudizi.
L'amante troppo amato dalla sua amante finisce con l'amarla di meno, e viceversa.
L'amore è come le epidemie: più uno le teme, più è esposto al contagio.
Imparando a conoscere i mali della natura, si disprezza la morte; imparando a conoscere quelli della società, si disprezza la vita.
Il riso è il salto del possibile nell'impossibile.
Non si può ridere di tutto e di tutti, ma ci si può provare.
Adoro le persone che mi fanno ridere. Penso che ridere sia la cosa che mi piace di più. È la cura per moltissimi mali.
Ridere di sé è facile, ridere del mondo un po' meno. Ridere, ridere solamente, impossibile.
Tanto l'uomo è gradito e fa fortuna nella conversazione e nella vita, quanto ei sa ridere.
Penso che far ridere non sia la prima scelta di chiunque.
Il riso, questa compulsione fisica a tutti nota, è prodotta dallo spettacolo inaspettato della nostra superiorità sugli altri.
E se per una volta ridessimo sul latte versato?
Il riso squassa il corpo, deforma i lineamenti del viso, rende l'uomo simile alla scimmia.
Non ridere alle battute di chi prende in giro la gente, poiché sarai detestato da coloro che vengono presi in giro.