scrittore e drammaturgo italiano
Gran parte di quello che noi diciamo coraggio è l'esperienza e l'abitudine del pericolo.
L'immagine della morte è bastevole ad occupare tutto un intelletto.
Fra il cane e l'uomo c'è un'altra grande differenza. L'uomo cambia d'umore ad ogni istante come una lepre furba di direzione. Invece ce ne vuol altro per far cambiare d'umore al cane.
Le lacrime non sono espresse dal dolore, ma dalla sua storia.
L'amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza.
Ogni volta che vedo una montagna mi aspetto che si trasformi in un vulcano.
La vita somiglia un poco alla malattia come procede per crisi e lisi ed ha i giornalieri miglioramenti e peggioramenti. A differenza delle altre malattie la vita è sempre mortale.
È più difficile apparire indifferente quando non lo si è, che appassionato essendo indifferente.
Uno dei primi effetti della bellezza femminile su di un uomo è quello di levargli l'avarizia.
È un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.
La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai, il futuro, rende la vita più semplice, ma anche tanto priva di senso.
Quando guardo una montagna aspetto sempre che si converta in vulcano.
Uccidere e sia pure a tradimento, è cosa più virile che danneggiare un amico riferendo una sua confidenza.
Non v'è niente di più difficile a questo mondo che di fare un matrimonio proprio come si vuole.
Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l'uomo ideale e forte che m'aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.
Per essere creduto non bisogna dire che le menzogne necessarie.
Chi non ha le ali necessarie quando nasce non gli crescono mai più. Chi non sa per natura piombare a tempo debito sulla preda non lo imparerà giammai e inutilmente starà a guardare come fanno gli altri, non lo saprà imitare.
Penso che il rimorso non nasca dal rimpianto di una mala azione già commessa, ma dalla visione della propria colpevole disposizione. La parte superiore del corpo si china a guardare e giudicare l'altra parte e la trova deforme. Ne sente ribrezzo e questo si chiama rimorso.
La morte è l'ammirevole liquidazione della vita.
La vera schiavitù è la condanna all'astensione.