Scrivere è trasformare in soldi i propri momenti peggiori.— J. P. Donleavy
Scrivere è trasformare in soldi i propri momenti peggiori.
Se l'uomo potesse amare il suo prossimo come fa con i cani, il mondo sarebbe un paradiso.
Il migliore scrittore sarà colui che ha vergogna di essere un letterato.
Se uno scrittore è prolifico, date un'occhiata a sua moglie. È quasi sempre brutta. E che volete che faccia il poveretto? Scrive!
Lo scrittore deve adescare, non deve raccontare niente, non ha nessun compito di trasmettere verità.
Tentiamo una definizione: lo scrittore è colui che è sommamente, eroicamente incompetente di letteratura.
Lo scrittore moderno è colui che accetta la sfida della realtà che lo circonda, e rinuncia alla dolce finzione dell'idillio campestre.
Anche allo scrittore più onesto scappa una parola di troppo, quando vuole arrotondare un periodo.
Uno scrittore vero non prende appunti per strada o al caffè perché significherebbe che sta rubando tempo alla scrittura interna che non deve cessare mai - e che va celata sempre.
La prima cosa che lo scrittore inventa è il personaggio che scriverà le sue opere.
Lo scrittore che accetta, in tutto o in parte, di seguire la disciplina di un partito politico è posto prima o dopo davanti all'alternativa: sottomettersi o tacere.
Lo scrittore genuino: colui che scrive anche se sa di essere letto da uno solo.