Talora uno scrittore, per dire troppo, diventa più comico dei suoi personaggi.— Umberto Eco
Talora uno scrittore, per dire troppo, diventa più comico dei suoi personaggi.
La verità è una giovinetta tanto bella quanto pudica e perciò va sempre avvolta nel suo mantello.
La saggezza non sta nel distruggere gli idoli, sta nel non crearne mai.
Perché un angolo retto misura novanta gradi? Domanda mal posta: lui non misura niente, sono gli altri che misurano lui.
Io vado a letto tardi perché leggo Kant.
Quando la protesta, interpretando così a fondo i sospetti dell'uomo medio, si esercita contro tutto, siamo nel pieno di quella tecnica demagogica che si chiama qualunquismo.
Uno scrittore ha sempre una vita di scorta quando ha deciso di barare con la sua.
Una delle più diffuse ingenuità consiste nel ritenere che a furia di scrivere si possa diventare scrittori.
Quando arriva il successo per uno scrittore inglese, questi si procura una nuova macchina da scrivere. Quando il successo arriva per uno scrittore americano, si procura una nuova moglie.
C'è solo un giudice ultimo della scrittura ed è lo scrittore. Quando diventa preda di critici, redattori, editori e lettori è finito. E naturalmente quando diventa preda della fama e della gloria potete buttarlo a mare insieme agli stronzi.
Alcuni scrittori prendono gusto al bere, altri al pubblico.
Uno scrittore è produttivo non nella misura in cui produce idee, ma nella misura in cui arricchisce l'editore che pubblica le sue opere.
Se uno scrittore è prolifico, date un'occhiata a sua moglie. È quasi sempre brutta. E che volete che faccia il poveretto? Scrive!
Gli scrittori si forgiano nell'ingiustizia come si forgiano le spade.
Gli scrittori di romanzi insegnano al lettore a considerare il mondo come una domanda.
Lo scrittore deve considerare i suoi vecchi testi quali altri testi, che egli riprende, cita o deforma, come farebbe di una moltitudine di altri segni.