Un vero uomo è il proprio padre.— Jean Anouilh
Un vero uomo è il proprio padre.
Avrò un bell'ingannarmi e chiudere gli occhi con tutte le mie forze... Ci sarà sempre da qualche parte un cane randagio che mi impedisce di essere felice...
C'è niente di più brutto di un uomo spaventato?
Si ha l'età dei propri soldi.
Il dramma del cornuto, è il dramma dell'uomo: la conoscenza.
Quando si è brutti, non si hanno mai vent'anni.
Il padre più severo nei suoi rimproveri è rude nelle parole, ma padre nelle azioni.
Un padre è sufficiente per governare cento figli, ma cento figli non bastano per un padre.
Essere un padre di successo è un ruolo unico: quando hai un figlio, non seguirlo solo per i primi due anni.
Un perfetto Papà lo capisci subito dalla sua capacità, una volta sposato e padre, di mantenere le relazioni coi suoi vecchi amici non sposati e non padri.
Quando tuo padre t'ha messo al mondo, caro, il fatto è fatto. Non te ne liberi più finché non finisci di morire.
Per una quantità di ragioni nessun periodo del passato ci è tanto ignoto quanto i tre, quattro o cinque decenni che dividono i nostri vent'anni dai vent'anni di nostro padre.
Il padre è sempre altrove: deputato a difendere la famiglia, di fatto è sempre fuori della familgia a progettare la società o difendere la patria, cioè se stesso, la sua radice vitale.
Sai quali sono i cattivi padri? Quelli che hanno dimenticato gli errori della loro giovinezza.
Mi comparvero allora tutti i padri del mondo quando, prendendo i bambini tra le braccia, li sollevano più in altro della propria testa e sussurrano: andrai più lontano di me.
È estinta o si sta estinguendo la stirpe dei padri. Da tempo orfani, noi generiamo degli orfani, essendo stati incapaci di diventare noi stessi dei padri.