Non siamo così difficili: i più accomodanti, sono i più intelligenti.
La miseria è il legame più stretto dei cuori.
Una persona spesso incontra il suo destino sulla strada che aveva preso per evitarlo.
La morte non prende mai il saggio di sorpresa. Egli è sempre pronto ad andare.
È doppio il piacere nell'ingannar chi inganna.
In tutto dovremmo guardare al fine.
L'intelletto è l'unica cosa che affina.
Quando un medico volge il suo intelletto al male è il peggiore dei criminali: ha il sangue freddo e ha la conoscenza.
Temo che gli animali vedano nell'uomo un essere loro uguale che ha perso in modo estremamente pericoloso il sano intelletto animale: vedano ciò in lui l'animale delirante, l'animale che ride, l'animale che piange, l'animale infelice.
Quando l'amante è giunto all'amato, lì si riposa. Quando il peso è posato, lì si riposa. La cosa cognosciuta col nostro intelletto.
Gli intellettuali non risolvono le crisi, ma le creano.
Il raffinamento dell'intelletto ha due fini: in primo luogo accrescere la nostra conoscenza, secondariamente permetterci di diffondere questa conoscenza agli altri.
E' dunque chiaro che ciascuno è soprattutto intelletto e che la persona moralmente conveniente ama soprattutto se stesso.
Il cuore vuole sempre la parte sua nelle operazioni dell'intelletto.
La ribelle intravveduta, sentita qualche volta da Franco attraverso l'amante, la creatura dall'intelletto forte sopra l'amore e orgoglioso, non potuta mai conquistare interamente, gli stava ora di fronte, tutta vibrante nella coscienza della sua ribellione.
Chi non procede per una sol via, di nessuna va a capo; chi l'arco non tende del proprio intelletto ad un unico scopo, nulla colpisce.