Il gusto è, per così dire, il microscopio del discernimento.— Jean-Jacques Rousseau
Il gusto è, per così dire, il microscopio del discernimento.
È soprattutto nella solitudine che si sente il vantaggio di vivere con qualcuno che sappia pensare.
Il più forte non è mai tanto forte da poter essere sempre il padrone, a meno che trasformi la sua forza in diritto e l'obbedienza in dovere.
L'inquietudine dei desideri produce la curiosità [...], i selvaggi sono i meno curiosi [...]: non è delle cose che gioiscono, bensì di se stessi; trascorrono la vita a non far nulla e non si annoiano mai.
Tutti, schiavi e vittime dell'amor proprio, non vivono per vivere, ma per far credere di aver vissuto.
È troppo difficile pensare nobilmente quando si pensa a guadagnarsi da vivere.
Il gusto è il genio del critico.
Le ragazze sono così strane che non si sa mai cosa vogliano dire. Dicono di no quando vogliono dire sì, e fanno uscire di senno un uomo solo per il gusto di farlo.
Non c'è nulla di più terribile dell'immaginazione senza gusto.
La tecnica alleata alla mancanza di gusto è la più terribile nemica dell'arte.
Io sono un democratico convinto che ha, sì, i suoi gusti, ottimi, ma tiene conto però del diritto al cattivo gusto altrui, e credo che nessuno, io compreso e quindi neppure Dio, debba avere licenza di volere il mondo a sua immagine e somiglianza.
In Inghilterra il caffè ha sempre il gusto di un esperimento chimico.
Il gusto, per tutti, è il diritto a trasformare in piacere il proprio sostentamento quotidiano.
L'intelligenza è veramente una questione di gusto: gusto nelle idee.
Perché il gusto, il più rozzo dei sensi, è dispensato dalle regole etiche che governano gli altri sensi?
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.