Per lo scrittore la bile può essere un buon ingrediente stilistico.— Joan Fuster
Per lo scrittore la bile può essere un buon ingrediente stilistico.
Tutto è peccato, ammesso che esso esista. È peccato soprattutto la teologia, perché usa il nome di Dio invano.
Shakespeare non dovette fare tanti sforzi per essere Shakespeare, né Goethe per essere Goethe, né Dante per essere Dante. La qual cosa è piuttosto avvilente.
A ben pensare, ciò che in realtà ci infastidisce non è che gli altri ci contraddicano, ma che ci dimostrino che siamo noi a contraddirci.
Una persona che ci ama è un pericolo costante.
Invecchiare non è altro che rassegnarsi a invecchiare. Non trovo un'altra spiegazione.
Lo scrittore deve considerare i suoi vecchi testi quali altri testi, che egli riprende, cita o deforma, come farebbe di una moltitudine di altri segni.
Sono buoni scrittori coloro che mantengono il linguaggio efficiente. Vale a dire, che lo mantengono esatto, chiaro.
Pochi autori di questo secolo insegnano come Musil che l'unica dimensione dello scrittore è quella della verità.
Scrittore: razza di intellettuali con pubblico limitato e presunzione infinita.
Uno scrittore che parla dei propri libri è quasi insopportabile quanto una madre che parla dei propri figli.
Se non esistesse l'adulterio, che fine farebbe l'immaginazione degli scrittori?
Molti scrittori hanno necessità di ferite, ciascuna fisica o spirituale.
Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mollato.
Un vero scrittore non scrive in una lingua appresa da adulto, ma nella lingua che conosce sin dall'infanzia.
La differenza tra un romanziere e uno storico è questa: che lo scrittore racconta menzogne deliberatamente e per il gusto di farlo; lo storico racconta menzogne nella sua semplicità e immagina di dire la verità.